Ombrellino d'Argento ad Angela Fornara
Riportiamo di seguito l’intervista fatta ad Angioletta Fornara:
- Signora Fornara perchè ha scelto questo mestiere?
Nei primi anni ’50 in una Santo Stefano fatta di tanti cortili, avevo dodici anni quando un po’ per gioco e un po’ per curiosità mi avvicinai ad un laboratorio artigianale vicino a casa, il titolare Signor Giovanni, che lavorava per conto di un noto ombrellificio di Borgomanero, mi invitò ad imparare il suo lavoro di assemblaggio fusti d’ombrello. Da subito mi rimase impressa la sua capacità e la velocità nelle mani e rimasi affascinata nel vedere un ombrello nascere dal nulla.
Nei caldi pomeriggi d’estate per me era diventato un passatempo aiutare il Signor Giovanni, che con molta pazienza mi svelava i primi trucchi del mestiere.
- quando ha iniziato lavorare?
Nell’agosto del 1955 a quattordici anni fui assunta da un ombrellificio, il mio primo impiego fu quello di stirare gli ombrelli, poi con il passare del tempo, assumendo sempre più esperienza, imparai a tagliare la stoffa e confezionare.
Nove anni più tardi con l’assunzione presso un altro laboratorio d’ombrelli potei incrementare le mie capacità lavorative fino al mio completamento professionale grazie anche all’esperienza lavorativa presso un terzo ombrellificio sempre di Borgomanero.
- la svolta della sua vita professionale…
Nel 1980 mio marito Giuseppe mi convinse ad aprire un’attività in proprio, nacque così la mia piccola azienda che ancora oggi, a trent’anni dalla sua nascita, produce ombrelli artigianali italiani.
- come è cambiato il lavoro in questi trent’anni?
Le difficoltà non sono mai mancate, ma lo spirito e la volontà di lavorare non sono mai svanite. Fino alla metà degli anni novanta siamo riusciti crescere anno per anno, avevano assunto alcune donne e grazie all’ausilio di rappresentati vendevamo i nostri prodotti in tutta Italia, e in alcuni paese europei, puntando sempre sulla qualità e sul particolare a volte personalizzato dal cliente stesso. Purtroppo con la comparsa della sempre più aggressiva concorrenza dei paese dell’Est, il nostro lavoro artigianale ne ha risentito molto, oggi ci si difende per mantenere viva una tradizione di un prodotto italiano a tutti gli effetti.
- in conclusione
Sono molto fiera di quello che ho imparato e realizzato nella mia esperienza lavorativa, la mia più grande soddisfazione è sotto ai miei occhi ogni giorno quando nel mio laboratorio vedo i miei tre figli che con la mia stessa passione portano avanti un importante e prestigioso lavoro artigianale.
Marina Zanetta, settembre 2010